martedì 11 agosto 2009
Una Partitina a Carte?
domenica 5 luglio 2009
ALESSANDRO PERRA CANTA A CHICAGO !!!
P.S.
Ci vai o no a x factor, popone.
Televisione di merda, ma funziona così.
Meglio fottersi un pò da soli, che farsi fottere di brutto da una folla inferocita.
venerdì 3 luglio 2009
SABOTIAMO L'ARZILLAIA !!! (Sabotage)
Credo che sia l’ora di sabotare d’ogni bene.
No, perché ripensandoci mi hanno rotto tutti il cazzo. Poi è arrivata una russa fica a bestia. E’ un segno fratelli. Affilate le fave. E’ l’Armageddon.
Ma diciamoci la verità.
Questo Paese è destinato all’estinzione. Credete che qualcuno possa salvarvi? Siete già morti. Perché quando vi alzate la mattina e credete che qualcuno stia lavorando per voi, in realtà, quel qualcuno, è solo un coglione.
Ci siamo fatti di Maggi, ora ci faremo di Skeletron, attendendo la nostra overdose. Perché è inutile la correttezza politica. E’ il continuo della fine.
Ci sono solo quei due illusi che si danno da fare, che cazzo, se potessero ci scaricherebbero la merda sciacquone per sciacquone a tutti quanti siamo.
E io che posso fare per loro. Leo, Fagianetto, posso fare qualcosa per voi? A parte uccidere quelle due rompicoglioni delle vostre fidanzate? No. Non posso.
Vi immolerete anche voi per la "non causa". Perché qui non c’è una causa. Quale causa ci dovrebbe essere.
Dobbiamo sabotare tutto.
Però da qualche parte bisogna anche cominciare. E io ho già un piano. ‘Un friggo mica con l’acqua.
Sabotiamo l’Arzillaia.
Vogliamo parlare, seriamente, cazzo, della situazione “Ballo Liscio” a Pomarance?
No perché io mi sono sdrenato i coglioni sul serio a questo giro.
Ci danno dentro quei pezzi di merda con l’Estate.
Milena Peyote, Giusy Nerchia, Luana Vulva, Armando Calcina, Alex Drenaggio, Freddy Populonia, Sabina Napalm, Nando Polline, Samantha Verga nel Rondò, Renato delle Melorie, Donatella di Botta, Gloria di Rimbalzo, Tony di Prato Ranieri, Mara Rama, Silvia Ingoia, Nicoletta Collassa, Turi Minchia, Giordano Scavicchianespole, Tullio Prestigio, Max Persecuzione.
Ma dove cazzo li trovate questi stronzi che vengono a rompermi i coglioni.
Che li sento anche da quassù puttana d’eva maiala.
Ma poi gliele danno secche fino ad orari angoscianti.
Che come suonano du’ gruppi rock li fanno smette alle nove e un quarto.
Ma allora dovete andà affanculo tutti quanti séte.
Canale Italia, Canale 10, Canale Maiale da Pista, Canale ti Liscio ir Pelo.
Il Malandrone.
Vecchiacci di merda vestiti come i cani.
Maledetti voi.
A ballà quelle robe di gruppo che sembrate processioni di formiche spastiche fatte di LSD.
Ma ve l’andate a troncà nel culo.
Ma guarda te se ‘sti vecchiacci di merda devono monopolizzà la musica in un Paese.
Con quei vestitacci a fiori, quelle camice di raso nero sbottonate davanti, e le catene d’oro appiccicate al pelo sul petto.
Quei capelli del cazzo, unti, striati bianchi come quello dei Fantastici 4, rigirati a banana alla Little Tony, e le scarpacce del matrimonio del ‘700 tenute in una teca di vetro a prova di proiettile, che le cavano il sabato sera e poi ce le rificcano per un'e sciupalle.
Pidocchiacci rotti'n'culo rimessi a festa!
E allora bisogna sabotà il Liscio.
E anche il Latino Americano!
Che tanto a vedé mòve il culo di quei cessi che girano per l'Arzillaia c'è altro che da mette la fava in una ghigliottina e taglià la corda!
Bisogna sabotà l'Arzillaia, 'un ci sono seghe che tengono.
Una bella bomba alla merda e via.
Quando sono tutti lì che ballano in gruppo.
Si sgancia e via.
Tutti belli ricoperti di merda, pronti per autoconcimare i loro campacci del cazzo.
martedì 30 giugno 2009
Musica e Maschilismo - Un Breve Racconto
Quella sera la Durango filava molto karachò.
Scalai la marcia e alzai il volume.
Rossini. "La Gazza Ladra".
Lo avevo appena rivisto.
Un capolavoro.
Lei, potenzialmente, poteva sostenere 24 falsi pompini.
E anche in pratica.
Del resto falsa era la sua stessa materia organica.
Ti succhiava un dito e ti convinceva di averti fatto 24 pompini nel nome del Signore.
E te ci credevi.
La ringraziavi.
Lo raccontavi al bar.
All’inizio non capivano.
“Bella troia che ti sei messo in casa”.
"Ma no, mentre me li faceva diceva anche il rosario".
"Ah, allora è una bimba timorata di Dio".
"Sì, è una dolce bestiolina".
E anche loro ci credevano.
Ci credevano tutti.
Dolce.
Che parola stronza.
Dolce.
Può darsi, può darsi.
Il fatto era che tutti le credevano.
La condizione della sua anima.
Farsi credere.
La beccavi che si scopava un negro.
E ti convinceva che era scivolata su un tronco d’ebano.
"Ti sei fatta male?"
Perché te ci credevi, cazzo.
Ci credevi.
"No, non mi sono fatta niente".
"Vuoi una mano?"
"No, grazie".
"Allora vado via".
"Sì, grazie, vai".
"Te vieni?"
"Tra un po’, credo".
Sottile, la stronzetta.
Avrei voluto essere come lei.
Femmina e generale della marina.
Ma quella sera, la Durango filava molto Karachò.
Avevo appena finito di riguardarmi Arancia Meccanica.
Non che io approvi quel genere di violenza.
O forse sì.
L’approvo.
Cazzo se l’approvo.
E una specie di lieve brivido che mi condusse dritto all'erezione scivolò nel mio cervello ridotto all'osso.
Considerando poi che suo padre bazzicava in politica, avevo già due motivi per punirla.
Non guidavo una Durango, in realtà.
Ma chi se ne fotte.
Arancia Meccanica, e che cazzo...
Il Cinema funziona così.
Te sei quello che vedi.
Hai quello che vedi.
Superi quello che vedi.
Infatti, a dirvela tutta, Alex era un dilettante, in confronto a me, quella sera.
Non fu piacevole assistere al suo arrivo.
Aveva una frase scritta negli occhi:
"Te la faccio leccare, stasera".
Ma io lo sapevo che la sua fica era veleno al plutonio.
Si avvicinava.
Stava quasi per convincermi che non se lo meritava.
Con quell’anima che convinceva tutti.
Ma non questa volta.
Quando ebbi finito di legarla non esercitava più nessun ascendente su di me.
Lì, zitta, con la bocca tappata a giri di nastro isolante.
Occhi diversi, finalmente, i suoi.
“Stai calma, non ti faccio niente. Sarebbe troppo facile a questo punto. Ma mi piace pensare che potrei farti quello che voglio".
Lasciamo stare il particolare che mi hai convinto di avermi sparato 24 pompini e invece non me l’hai mai neanche tirato fuori.
E anche il fatto che sei una troia nelle cellule celebrali, e invece mi hai convinto che reciti il rosario nel nome del Signore.
E guarda, non ci voglio mettere la storia del tronco d’ebano, quella te l’abbono a fiducia.
Vedi. Io su tutto questo ci potrei anche passare sopra.
John Winston Lennon, nato a Liverpool il 9 Ottobre 1940, e morto assassinato a New York l'8 Dicembre 1980, è stato uno dei più grandi musicisti e compositori contemporanei ......
E qui finisce questa simpatica storiella maschilista. Scritta con un motivo. Naturalmente. Ma le persone alla quale è rivolta, non la comprenderanno. Almeno fino al giorno in cui non verrano legate e imbavagliate, e obbligate ad avere un principio di attività neurologica.
sabato 27 giugno 2009
NUOVO SINDACO, I LOVE YOU !!!
martedì 9 giugno 2009
FORZA NUOVA. COMPLIMENTI.
Merde.
E tutto questo non è politica.